mercoledì 23 dicembre 2009

Italiani all'estero, Riforma Comites-Cgie: dibattito in commissione Esteri

Italiani all'estero, Riforma Comites-Cgie: dibattito in commissione Esteri
Wed, 16 Dec 2009 13:30:00

Dibattituo sul testo unificato del comitato ristretto


Nella seduta di ieri pomeriggio è stato presentato in Commissione Affari Esteri del Senato il testo unificato sulla riforma di Comites e Cgie elaborato dal Comitato ristretto costituito nel giugno scorso, che ha avuto il compito di sintetizzare nell’articolato i diversi disegni di legge presentati in merito dai senatori Micheloni (Pd), Tofani e Bevilacqua (Pdl), Giai (Maie), due di Randazzo, di cui una presentata con il collega Di Giovan Paolo (Pd), Pedica (Idv). Alla presenza del sottosegretario agli esteri, Alfredo Mantica, il senatore Tofani, relatore, ha illustrato la proposta del testo sottolineando che nella elaborazione dello stesso il Comitato ha tenuto conto sia dei ddl, ma anche delle audizioni svolte in questi mesi. Trentacinque gli articoli del testo, diviso in due Parti: la prima (articoli 1-23) dedicata ai Comites; la seconda (articoli 24-33) al Cgie. gli ultimi due articoli riguardano l’abrogazione delle leggi 286/2003 e 198/1998, e la previsione del regolamento di attuazione, che dovrebbe essere emanato entro 90 giorni dall’approvazione di questa nuova legge.

"L'articolo 1 – ha spiegato Tofani – concerne l'istituzione dei Comitati degli italiani all'estero e individua differenti soglie minime di consistenza delle collettività italiane nel mondo, necessarie per procedere alla formazione di detti organismi. Con l'articolo 2 – ha precisato – mediante il sistema dei Comitati non elettivi, viene assicurata la rappresentanza anche delle comunità più piccole. L'articolo 4 ridefinisce le funzioni e i compiti dei Comitati. In particolare il comma 8 indica i contenuti della relazione annuale che ciascun Comitato è chiamato a redigere, per dare conto degli interventi effettuati dalle autorità ed enti italiani a favore della collettività italiana nel proprio territorio di riferimento, nonché sullo stato della stessa collettività. Il comma 10, inoltre, stabilisce che le relazioni sono sottoposte al Capo della rappresentanza diplomatica locale, il quale deve rispondere agli eventuali quesiti in essa contenuti".

L’articolo 5, ha proseguito Tofani, "stabilisce che in ciascun Paese in cui è formato più di un Comitato, è istituito un Comitato dei Presidenti, detto "Intercomites", mentre l'articolo 6 riguarda il bilancio preventivo dei Comitati e l'articolo 7 disciplina la composizione dei Comitati, la cui consistenza numerica varia da 9 a 18 membri, in relazione alla consistenza della comunità italiana di riferimento" e cioè da nove membri per le comunità composte da un massimo di cinquantamila residenti, dodici membri per quelle composte da più di cinquantamila e meno di centomila residenti; diciotto membri per quelle composte da più di centomila residenti.

"L'articolo 9 – ha proseguito il senatore – stabilisce la durata in carica dei componenti del Comitato, pari a 5 anni, e la decadenza dalla carica in caso di mancata partecipazione non giustificata ai lavori del Comitato per tre sedute consecutive, mentre il 10 riguarda la partecipazione ai Comitati, per cooptazione, di cittadini stranieri di origine italiana che hanno contribuito a conferire particolare prestigio alla comunità italiana. L'articolo 12 riguarda il sistema elettorale dei Comitati, mediante il voto di lista e individua al comma 8 le categorie di soggetti che non possono essere candidati". A questa categoria appartengono i dipendenti dello Stato italiano che prestano servizio all'estero, coloro che detengono cariche istituzionali e i loro collaboratori salariati, i soggetti che rivestono cariche rappresentative presso gli Istituti di Patronato e di assistenza sociale, nonché i funzionari di uffici consolari di seconda categoria e i corrispondenti consolari. E ancora, sono ineleggibili gli amministratori e i legali rappresentanti di enti gestori di attività scolastiche che operano nel territorio del Comites, gli amministratori e i legali rappresentanti dei comitati per l'assistenza che ricevono finanziamenti pubblici e gli editori di testate di informazione quotidiana e periodica, nonché i legali rappresentanti di emittenti radiofoniche e televisive che a qualunque titolo ricevono finanziamenti o contributi da parte dello Stato italiano.
"L'articolo 14 disciplina la stampa e l'invio del materiale elettorale, il comma 6 specifica le modalità di reinvio delle schede elettorali da parte degli elettori, con modalità che tendono a impedire il verificarsi di abusi e disfunzioni, mentre il 15 – ha spiegato ancora Tofani – concerne l'espressione del voto e costituisce una proposta su di una materia rispetto alla quale il relatore manifesta ampia disponibilità ad accogliere suggerimenti ed ulteriori riflessioni. L'articolo 21 regola poteri e funzioni dell'Esecutivo che ciascun Comitato elegge al proprio interno. In particolare, uno dei due Vice presidenti è rappresentativo della minoranza del Comitato. L'articolo 22 riguarda le sedute del Comitato e la validità delle deliberazioni e stabilisce, al comma 5, che alle sedute possano partecipare, senza diritto di voto, i parlamentari italiani, e non solamente quelli eletti nella circoscrizione Estero o appartenenti alle Commissioni affari esteri o ai Comitati per le questioni degli italiani all'estero dei due rami del Parlamento".
Passando alla seconda parte, dedicata al Cgie, Tofani ha sottolineato che essa "intende tenere conto dell'introduzione del sistema di rappresentanza parlamentare degli italiani residenti nella circoscrizione Estero. L'obiettivo della riforma è anche quello di delineare un organismo che si ponga quale anello di congiunzione tra istanze centrali e prerogative delle regioni e degli enti locali in materia di raccordo con le comunità italiane nel mondo".

All’articolo 24 si modifica il nome del Consiglio che da Cgie diventa Cie, cioè Consiglio degli italiani all'estero. Composto dal 82 consiglieri, del Cie farebbero parte di diritto "i presidenti degli Intercomites, i presidenti o gli assessori con delega all'emigrazione delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, nonché i presidenti dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani (ANCI) e dell'Unione delle Province d'Italia (UPI). A questo proposito – ha sottolineato Tofani – è importate il coinvolgimento degli esponenti di rango politico espressivi delle istanze delle comunità locali". I rimanenti membri del Consiglio sarebbero eletti dagli Intercomites. "L'articolo 27 individua gli organi del Consiglio e l'articolo 32, al comma 2, prevede che possano essere invitate a partecipare ai lavori delle Assemblee plenarie del Consiglio, con solo diritto di parola, fino a 10 personalità competenti sui temi all'ordine del giorno".

Il presidente della Commissione Esteri, Dini, ha quindi proposto che il testo venisse adottato quale "testo base" per il prosieguo dei lavori della Commissione. Proposta rigettata dal senatore Pedica (idv) che nel suo intervento al dibattito ha detto di "apprezzare il lavoro del relatore", ricordando poi che il suo ddl "si muove in senso nettamente differente soprattutto per il Cgie, organo di cui ritengo opportuna la soppressione e non un semplice riassetto". Pedica ha quindi "preso distanza" dal testo unificato e anticipato che presenterà emendamenti.

Senatore del Pd eletto in Europa, Claudio Micheloni ha osservato come "la proposta del relatore sia frutto di una approfondita analisi ed opera di mediazione tra i diversi disegni di legge" e quindi fatto presente che alcune parti del testo siano "meritevoli di ulteriore riflessione", come ad esempio quelle sulla individuazione delle circoscrizioni elettorali e sugli effetti prodotti dalla prevista riduzione del numero dei Comites. "Credo – ha proseguito – che meriti particolare attenzione anche la prevista coincidenza della carica di presidente di Intercomites e di componente del Consiglio degli italiani all'estero per non accentrare eccessivi compiti e responsabilità in capo allo stesso soggetto, il quale, lo ricordo, svolge attività prettamente volontaristica". Micheloni si è quindi detto "perplesso" sulla presidenza del Cie, che non viene più affidata al Ministro degli affari esteri. "Anche le modalità di voto per l'elezione dei Comites – ha aggiunto – andrebbero valutate anche alla luce dell'esperienza e delle ipotesi di riassetto del sistema previsto per le elezioni politiche nella circoscrizione Estero" nel senso che "il voto per corrispondenza andrebbe accompagnato da cautele per evitare fenomeni di malfunzionamento o abuso". Concludendo, il senatore Pd ha auspicato che la Commissione "possa disporre di un adeguato termine per la formulazione di proposte emendative, onde dar modo a tutti i senatori, eletti in Italia e all'estero, di intervenire. Concludo sottolineando come la proposta di testo unificato predisposta da Tofani tenda ad esprimere in una sintesi unitaria le istanze di rappresentanza e di collegamento al territorio delle comunità italiane nel mondo".

Il sottosegretario Mantica ha invece richiamato l'attenzione sulla proposta di un sistema elettorale per i Comitati che prevede la presentazione di liste con una presenza minima di un terzo per genere e di un terzo per candidati di età inferiore ai 35 anni. "Il Governo – ha annunciato – si riserva di valutare la presentazione di proposte emendative, ma già da ora ribadisco che è necessario che il Consiglio generale degli italiani all'estero possa svolgere una funzione di raccordo tra politiche statali e politiche delle regioni e degli enti locali a favore delle comunità italiane all'estero". Quanto al rinnovo dei Comites – le cui elezioni sono state rinviate all’anno prossimo – Mantica ha confermato che le stesse dovrebbero tenersi "entro la fine del prossimo anno o, al più tardi, nei primi mesi del 2011, secondo un nuovo sistema elaborato dal Parlamento".

La Commissione ha infine deliberato – con il voto contrario del senatore Pedica - di adottare la proposta di testo unificato illustrata dal relatore (la cosiddetta bozza-Tofani) quale testo base per il prosieguo dei lavori e deciso di fissare il termine per la presentazione di emendamenti per giovedì 28 gennaio 2010. (aise)

fonte:
Italia chiama Italia

1 commento:

Gioacchino Di Bernardo ha detto...

La CNE esprime dissenso e preoccupazione sul testo Tofani

Il presidente della CNE Rino Giuliani invitato il 17 dicembre 2009 presso la “Sala del mappamondo” della Camera dei deputati alla presentazione del Rapporto d’attività dei deputati del PD eletti all’estero, al termine della illustrazione che ne è stata fatta, è intervenuto nel successivo breve dibattito ponendo due domande: la prima per chiedere di conoscere la posizione ufficiale del PD, maggiore partito della opposizione presente in Parlamento, sulla cosiddetta bozza Tofani, testo unificato di modifica del CGIE e dei Comites realizzato da un comitato ad hoc, che ha operato a partire da una proposta di legge di un senatore PD nei fatti struttura portante della sopraccitata bozza che si propone di azzerare la presenza ed il ruolo delle associazioni nel CGIE e nei Comites. La richiesta è stata motivata anche alla luce delle ricorrenti prese di distanza dei deputati PD dell’estero che hanno anche presentato proposte di taglio del tutto diverso. Rino Giuliani ha chiesto anche di sapere quali iniziative abbia assunto e intenda assumere il presidente del gruppo senatoriale del PD in merito al procedimento di approvazione di un testo che con una fretta inversamente proporzionale alla gerarchia delle urgenze e priorità da affrontare in parlamento. si voleva limitare, escludendo confronti veri e estesi, alla esclusiva sede della commissione deliberante. continua >>
http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/19234/2009-12-17.html