martedì 6 dicembre 2011

Giovanni DI ROSA, RESTA VALIDO IL "MODELLO SAARBRÜCKEN"




CASO SAARBURCKEN/ DI ROSA (COMITES): LO SPORTELLO CONSOLARE È STATA UNA CONQUISTA 

SAARBRUCKEN\ aise\ - "Di fronte agli annunci di chiusura di numerosi sportelli consolari e alle critiche dei sindacati rivolte a queste unità operative già in funzione (vedansi ultimi comunicati UIL PA Esteri novembre/dicembre 2011), si rende doverosa una presa di posizione.

L’ottica del Comites di Saarbrüken, come di tutti i Comites del mondo e del Cgie, è mirata esclusivamente alla tutela degli interessi delle collettività e, di conseguenza, alla difesa dei servizi consolari resi a distanze ragionevoli dai luoghi di residenza dei connazionali all’estero". inizia così la lettera-appello che il Presidente del Comites di Saarbrucken, Giovanni Di Rosa, invia ai sindacati del Ministero degli Esteri affinché si impegnino a "lottare per il rafforzamento degli sportelli consolari già esistenti". "L’apertura dello sportello consolare a Saarbrücken – continua Di Rosa – ha rappresentato pertanto una conquista e un ragionevole compromesso tra l’ordine irrevocabile di chiusura del Consolato, il diniego di apertura di un’Agenzia consolare e l’esigenza di servizi consolari in loco, rappresentata con forza dal nostro Comites".
Comites, ricorda il Presidente, che "ha lottato contro la chiusura del Consolato e per l’apertura di almeno un’agenzia consolare al suo posto. Nel 2010, durante le manifestazioni di protesta a Saarbrücken, cercammo però invano i rappresentati di Uil, Cisl e Cgil di quella sede. Non scema, purtroppo, l’accanimento nei confronti dello sportello consolare di Saarbrücken. L’elenco dei “denunzianti” fornito dalla UIL PA Esteri con comunicato del 2 dicembre 2011 comprende ora anche le responsabili di sede UIL, Cisl, e Cgil in servizio a Francoforte sul meno. I diretti interessati continuano ad essere ben grati dei servizi resi a Saarbrücken con competenza e cortesia". 
"Per oltre 30.000 connazionali – aggiunge Di Rosa – lo sportello di Saarbrücken non è certo un “placebo”, mentre reale resta il rischio di avvelenamento del clima di lavoro. E a noi solo questo interessa: il mantenimento dell’alto livello dei servizi prestati a Saarbrücken con serenità. Da qui l’invito ai responsabili di sede Cgil, Cisl e Uil di Francoforte a riflettere sulle ripercussioni delle chiusure degli sportelli consolari a Saarbrücken e altrove: enormi disagi per la collettività, trasferimento di personale dagli sportelli alle sovraffollate sedi centrali e conseguente razionalizzazione di posti di lavoro per il personale inviato da Roma, perché già occupati dai lavoratori degli sportelli consolari soppressi".
Di Rosa, quindi, lancia l’appello ai sindacati: "tutti i sindacati vorranno per cortesia smetterla di accanirsi contro strutture già funzionanti, concentrandosi, in Germania, sulla richiesta di almeno uno sportello consolare a Mannheim e ad Amburgo, sedi che a quanto pare sono già cadute nel dimenticatoio dei maggiori sindacati del MAE, ma non certo dei connazionali, del Cgie e dei Comites che li rappresentano. Di fronte all’ordine di chiusura di un consolato, - conclude – la politica di "O Agenzia o niente" non è la politica a favore degli utenti". (aise)

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