giovedì 12 luglio 2012

Il Ministero degli Affari Esteri resta sordo agli appelli e consigli di Comites e CGIE



Comunicato stampa 11 luglio 2012

Il Ministero degli Affari Esteri resta sordo agli appelli e consigli di Comites e CGIE

Nell'ambito della Spending Review, il riesame della spesa pubblica, il Governo ha imposto a tutti i ministeri pesanti tagli.
Non si salva, naturalmente, Il Ministero degli Affari esteri che è competente per le nostre Ambasciate e Consolati.
I timori degli italiani all’estero si sono pertanto subito concentrati sulle possibili chiusure dei consolati con ingiuste ripercussioni sui servizi che lo Stato deve alle centinaia di migliaia d’italiani che vivono all’estero.
Una volta appurato che gli italiani in Germania, caso che ci riguarda da vicino, e nell’Unione Europea in generale abbisognano innanzitutto di basilari servizi amministrativi come, per esempio, i passaporti, le carte d’identità, il servizio anagrafe, stato civile e l’assistenza sociale, sia i membri del CGIE che l’Intercomites/Germania avevano segnalato la possibilità di ricorrere maggiormente agli impiegati locali, tralasciando le costose missioni all’estero del personale amministrativo inviato da Roma.
Il Senatore Claudio Micheloni si è fatto portavoce di queste segnalazioni, estendendo anche il concetto all’insegnamento della lingua e cultura italiana all’estero.
I rappresentanti eletti degli italiani all’estero hanno fatto presente in tutte le occasioni possibili che, soprattutto nella Unione Europea, cresce il bisogno di personale che conosce la lingua e la realtà amministrativa locale nonché i reali bisogni e le aspirazioni dei connazionali.

ORA CON RAMMARICO E COSTERNAZIONE APPRENDIAMO CHE:

1)    Il MAE intende ridurre il numero degli impiegati locali di 100 unità;
2)  Che le costose indennità di servizio per gli impiegati inviati presso i consolati non subiscono alcuna decurtazione;
3) Che il numero dei consoli all’interno dell’Unione Europea resta invariato nonostante il loro ruolo sia stato ormai svuotato dai trattati europei.


ABBIAMO BISOGNO DI PIÙ GENTE AGLI SPORTELLI DEI CONSOLATI DOVE LE FILE SI FANNO SEMPRE PIÙ LUNGHE E INSOPPORTABILI E MENO FUNZIONARI LADDOVE IL  RUOLO NON È PIÙ GIUSTIFICABILE!


Comites e CGIE sono organi voluti dalla legge, la cui opinione non può essere accantonata in maniera così evidente e provocatoria.
Mentre parte del mondo sindacale aggredisce il Senatore Claudio Micheloni per le sue coraggiose posizioni, le forme organizzate degli italiani all’estero sono semplicemente ignorate.

Ecco l’appello che parte dal Saarland  al Sottosegretario agli Affari Esteri con delega per Gli Italiani nel Mondo  Staffan de Mistura:

Signor Sottosegretario, voglia tenere maggiormente conto delle indicazioni, peraltro puramente tecniche e mirate alla razionalizzazione che il momento impone al Paese, che Le giungono dall’Estero. Noi non abbiamo a disposizione fischietti e trombette per protestare nei corridoi della Farnesina. Abbiamo solo la serenità e la forza conferitaci da centinaia di migliaia d’italiani residenti in Germania che vedono in noi le istituzionali istanze per rappresentare i loro bisogni presso Ambasciatori, Consoli e Ministri.

Cav. Giovanni Di Rosa
Presidente del Comites di Saarbrücken

allegato:

Videoparlamento


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