Comunicato
stampa 11 luglio 2012
Il
Ministero degli Affari Esteri resta sordo agli appelli e consigli di Comites e
CGIE
Nell'ambito della Spending Review, il
riesame della spesa pubblica, il Governo ha imposto a tutti i ministeri pesanti
tagli.
Non si salva, naturalmente, Il Ministero
degli Affari esteri che è competente per le nostre Ambasciate e Consolati.
I timori degli italiani all’estero si
sono pertanto subito concentrati sulle possibili chiusure dei consolati con
ingiuste ripercussioni sui servizi che lo Stato deve alle centinaia di migliaia
d’italiani che vivono all’estero.
Una volta appurato che gli italiani in
Germania, caso che ci riguarda da vicino, e nell’Unione Europea in generale
abbisognano innanzitutto di basilari servizi amministrativi come, per esempio,
i passaporti, le carte d’identità, il servizio anagrafe, stato civile e
l’assistenza sociale, sia i membri del CGIE che l’Intercomites/Germania avevano
segnalato la possibilità di ricorrere maggiormente agli impiegati locali,
tralasciando le costose missioni all’estero del personale amministrativo
inviato da Roma.
Il Senatore Claudio Micheloni si è fatto
portavoce di queste segnalazioni, estendendo anche il concetto all’insegnamento
della lingua e cultura italiana all’estero.
I rappresentanti eletti degli italiani
all’estero hanno fatto presente in tutte le occasioni possibili che,
soprattutto nella Unione Europea, cresce il bisogno di personale che conosce la
lingua e la realtà amministrativa locale nonché i reali bisogni e le
aspirazioni dei connazionali.
ORA
CON RAMMARICO E COSTERNAZIONE APPRENDIAMO CHE:
1) Il MAE
intende ridurre il numero degli impiegati locali di 100 unità;
2) Che le
costose indennità di servizio per gli impiegati inviati presso i consolati non
subiscono alcuna decurtazione;
3) Che il
numero dei consoli all’interno dell’Unione Europea resta invariato nonostante
il loro ruolo sia stato ormai svuotato dai trattati europei.
ABBIAMO BISOGNO DI PIÙ GENTE AGLI SPORTELLI DEI CONSOLATI DOVE LE FILE SI FANNO SEMPRE PIÙ LUNGHE E INSOPPORTABILI E MENO FUNZIONARI LADDOVE IL RUOLO NON È PIÙ GIUSTIFICABILE!
Comites e CGIE sono organi voluti dalla legge, la cui opinione non può essere accantonata in maniera così evidente e provocatoria.
Mentre parte del mondo sindacale
aggredisce il Senatore Claudio Micheloni per le sue coraggiose posizioni, le
forme organizzate degli italiani all’estero sono semplicemente ignorate.
Ecco
l’appello che parte dal Saarland al
Sottosegretario agli Affari Esteri con delega per Gli Italiani nel Mondo Staffan de Mistura:
Signor
Sottosegretario, voglia tenere maggiormente conto delle indicazioni, peraltro
puramente tecniche e mirate alla razionalizzazione che il momento impone al
Paese, che Le giungono dall’Estero. Noi non abbiamo a disposizione fischietti e
trombette per protestare nei corridoi della Farnesina. Abbiamo solo la serenità
e la forza conferitaci da centinaia di migliaia d’italiani residenti in
Germania che vedono in noi le istituzionali istanze per
rappresentare i loro bisogni presso Ambasciatori, Consoli e Ministri.
Cav. Giovanni Di
Rosa
Presidente del
Comites di Saarbrücken
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