giovedì 13 dicembre 2012

REALE (BEDFORD): GLI ITALIANI DI SAARBRÜCKEN HANNO DIRITTO A SERVIZI CONSOLARI EFFICIENTI



SAARBRüCKEN\ aise\ - Lo sportello consolare italiano di Saarbrücken deve essere messo in condizione di funzionare al fine di garantire quel servizio base ai 23mila italiani del Saarland, più altri 10mila, provenienti dalle zone del Palatinato più vicine, che usano questa struttura. 
La difficile situazione che stanno vivendo i nostri connazionali del Saarland e Palatinato, sui servizi consolari italiani, viene denunciata oggi da Luigi Reale, leader della protesta di Bedford (GB), che, contro la chiusura dello Sportello consolare, evidenzia il "dovere di garantire servizi seriamente fruibili agli italiani di Saarbrücken in Germania, così come a Bedford".
"Il Governo italiano – secondo questa protesta - sta commettendo un grave errore, forzando migliaia di cittadini, per disperazione, a cambiare nazionalità e si avvia a perdere milioni di euro d’incassi sui servizi erogati".
"Gli italiani all’estero debbono reagire", scrive Reale. "Il cambio di nazionalità deve basarsi sull’acquisizione di valori, tramite un processo d’integrazione costante e progressivo, no tramite l’inefficienza altrui abbandonando comunità importanti: quella non è integrazione e nessuno la vuole né gli italiani né i Paesi di loro residenza".
Secondo Reale, "è inaccettabile che questi vitali servizi vengano progressivamente smantellati. Servizi che non sono affatto un favore, bensì un diritto degli italiani, che pagano salatamente per questo".
"Lo Sportello consolare di Saarbrücken – prosegue - a fronte dei costi ha un’alta "redditività": basti pensare solo agli incassi per il rinnovo dei passaporti. Non si capisce come mai si penalizzino uffici che producono più di quanto costino per mantenerli e si mortifichino tutti quegli italiani che hanno fornito e forniscono un grande apporto allo sviluppo industriale in Germania ed in altre Nazioni, nonché ad una costante promozione del made in Italy in loco".
"Gli italiani all’estero – scrive Reale - sono una grande risorsa economica e meriterebbero più attenzione. Al contrario, il Governo italiano si sta avviando ad avere una rete consolare, che rappresenta l’inefficienza italiana nel mondo, altro che promozione del made in Italy".
"Si immagini- denuncia Reale - per permettere ai soli due impiegati di stanza a Saarbrücken il godimento delle loro ferie, il Consolato Generale in Francoforte ha disposto la chiusura dello Sportello consolare dal 24 al 28 dicembre prossimo: dov’è la continuità del servizio?".
"E – aggiunge - così sarà a Pasqua, Ferragosto, per malattia, ecc. Non è assolutamente colpa degli impiegati, che svolgono egregiamente il loro dovere, non hanno colpa e devono godere dei loro giusti diritti, ma di chi è tenuto ad organizzare il servizio, garantendone la costanza e fruizione".
"Certamente – aggiunge - anche le stesse autorità tedesche locali sono preoccupate dei disservizi causati ai loro concittadini, perché sono cose che non possono fare loro, e il Ministero degli Affari Esteri non può scappare senza aver lasciato tutto in ordine, senza neanche avvertire in tempo utile la popolazione, come è successo a Bedford".
"Se il declassamento da Consolato di prima classe di Saarbrücken a Sportello consolare è stato accettato perché rientrava in un’ottica di reale riduzione dei costi, - per Reale - l’esistenza di un’efficiente ufficio di per sé è insostituibile. Ciò almeno sin quando la pedante burocrazia italiana non cambierà: a tutt’oggi la presenza fisica degli utenti allo sportello è essenziale" per servizi legati a ""impronte e firma digitali per i passaporti, carte d’identità, certificati d’esistenza in vita per le pensioni, autentica firme, procure, deleghe, sigilli per il rimpatrio dei defunti". "Quando queste procedure cambieranno o saranno realmente semplificate, o potranno anche essere svolte da un’altra struttura, - sintetizza Reale - si potrà ridiscutere la reale esistenza di questi micro uffici consolari: adesso no".
"Da parte del Ministero degli Affari Esteri italiano – informa la denuncia di Reale - si afferma che, per tenere conto dei rinnovati interessi strategici dell’Italia, a risorse costanti, si prevede l’apertura ed il potenziamento di Consolati-ambasciate. Ciò è possibile solo attraverso la contestuale chiusura di altre sedi, da identificare tra quelle i cui costi non corrispondono più alla tutela di prioritari interessi italiani".
"Si risponde a questo – replica - che è palesemente dimostrato che le piccole unità periferiche, come gli sportelli consolari, vicine ai connazionali, riducono fortemente i costi e producono forti guadagni, quindi è necessario sostenerli e non avviarli alla chiusura".
"Il Ministero degli Affari Esteri, d’altra parte, - precisa ancora - sa bene che la struttura consolare è da distinguersi da quella dell’ambasciata. Struttura che trova la sua ragione d’essere nel servire le comunità d’italiani emigrate all’estero, le ambasciate invece sono altra cosa e quelle fanno politica estera; è la presenza della rete delle ambasciate che deve espandersi, tenendo conto dei rinnovati interessi strategici nei Paesi emergenti, punto fortemente condivisibile: cosa centrano i consolati? I consolati – ribadisce - devono stare dove ci sono gli italiani ed a Saarbrücken, in Germania, vi è un utenza di oltre 30mila italiani".
Con una appello al ministro degli esteri. Giulio Terzi di Sant’Agata, Reale conclude la sua protesta: "non ci sono 30mila italiani ad Astana, Chisinau, Podgorica, Pristina, Ashgabat, Nouakchott, Ho Chi Minh City, Chongquing, dove sono state aperte nuove sedi e su cui si prende giustificazione per chiuderne altre. Mi creda, - chiosa - gli italiani all’estero hanno bisogno più di servizi che di diplomatici". (fonte: aise)

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