venerdì 17 gennaio 2014
Rino Giuliani, CNE: Si avanzi la richiesta al presidente Letta di un tragitto rapido e di tempi certi del riordino condiviso della rete consolare
Dai partiti della maggioranza di governo e dalle opposizioni si avanzi la richiesta al presidente Letta di un tragitto rapido e di tempi certi del riordino condiviso della rete consolare.
Sulla vicenda della rete consolare italiana infruttuosamente continua il dialogo di buona volontà fra rappresentanti del governo e rappresentanti del parlamento. Avviene in sedi formali ed in sedi informali.
Si può dire che la precarietà e rigogliosità della sua esistenza sia per il governo l’assicurazione che lo mette al riparo dal rendere conto di quello fa e di quello che non fa.
A tutto campo , e non si era mai visto, si costituiscono comitati pro-consolati, si raccolgono firme, vengono fuori protagonismi inediti, ivi compresi quelli, significativi, di sindaci stranieri di città sedi di rappresentanza consolare italiana.
Nelle comunità italiane all'estero è tutto un agitarsi ora nervoso, ora indignato, ora denso di scoramento, del quale il governo, inadeguato, se ne frega. C’è un orientamento di buon senso che è ormai condiviso ampiamente, che taglia trasversalmente forze politiche di governo, sindacati e patronati, associazioni e rappresentanze sindacali degli operatori e che consiste nel passare dall'attuale blocco delle operazioni di annullamento della rete consolare ad un riesame serio del tutto.
Con il fine di partire da una “ valutazione sul personale necessario, sul giusto equilibrio tra personale di ruolo e a contratto, sulla revisione e l’aggiornamento di tutte le tipologie contrattuali, per garantire equità, giustizia e tutela dei diritti di tutto il personale della nostra rete, sulla revisione della spesa a invarianza dei servizi, che privilegi la tutela dei cittadini e i servizi a cittadini e imprese”.
Lo facevano osservare ieri i deputati Farina e Fedi prendendo atto dello scarso ascolto mostrato, da ultimo, al riguardo, dal sottosegretario con delega specifica alla rete consolare.
I due deputati per l'amicizia pluridecennale che condividiamo, mi passeranno la critica al partito di maggioranza relativa, il Pd, per la sostanziale ininfluenza e mancanza di risultati , per l'accettazione di fatto dell'impaludamento della situazione . Gli eletti PD all'estero si sono mossi ma quello che è mancato per fare la differenza è il sostegno di un partito alle prese invece con le primarie di partito e con gli affrontamenti generazionali.
Va chiesto al governo Letta di portare al confronto tutto il piano completo di riorientamento, che deve essere valutato in sede politica ma che deve anche essere oggetto di un confronto con le confederazioni sindacali. Vi è certo un interesse del personale della nostra rete consolare e dei cittadini che ad essa hanno il diritto di rivolgersi avendo risposte efficaci, ma, sopratutto, vi è un interesse primario del nostro paese ad avere funzionante una articolata rete che oltre al servizio dei cittadini all'estero, vecchi e nuovi sia funzionale alle imprese e sostenga gli interessi economici strategici dell’Italia che si giocano in molte aree che oggi si vorrebbe abbandonare. La questione primaria è la permanenza della presenza dell’Italia all'estero.
Da tempo si richiede una politica organica della presidenza del consiglio anziché di un solo ministero aldilà dell'impegno non alto della attuale direzione del MAE.
Sulla vicenda della rete consolare ma anche per la legge di stabilità, aldilà degli esiti limitati, gli eletti all'estero fino ad ora si sono battuti, tutti insieme ed in ordine sparso. Non basta .
Appare conseguente chiedere in primo luogo ai partiti che sostengono, con convinzione alterna, l’attuale governo (ma anche a quelli delle opposizioni) di vincolare il presidente Letta, con un tragitto rapido ed a tempi certi, il passaggio dalle attuali sabbie mobili a quello più solido di un piano di riordino della rete consolare condiviso.
Rino Giuliani vicepresidente della CNE
(santinews)
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